Una gita alle Miniere di Gambatesa

Storia e segreti delle miniere della Val Graveglia

 NOV  2018

Siete pronti per un’avventura al centro della Terra?
Oggi vogliamo portarvi nel cuore della Liguria, dentro le sue profondità.
Come? Facendovi scoprire le Miniere di Gambatesa!
Certo, forse non arriveremo proprio nel centro della terra, ma ci inoltreremo dentro gallerie e cunicoli sotterranei, pronti a scoprire la storia e i segreti di queste miniere!

Miniere di Gambatesa: dove sono e come arrivare

I binari e vagoni originali, Miniere di Gambatesa

Le Miniere sorgono nel cuore del Parco Regionale dell’Aveto. Si trovano infatti a circa una ventina di chilometri nell’entroterra di Lavagna e Sestri Levante, per la precisione a Ne, in Val Graveglia. Per raggiungerle bisogna uscire al casello autostradale di Lavagna e proseguire per circa 30 minuti, guidando in direzione di Carasco e Conscenti, per poi seguire le indicazioni che portano al piazzale del museo. Da qui si arriva all’entrata delle miniere attraverso una lunga scalinata. Nel vedere esposti gli esemplari originali dei vagoni e delle rotaie, gli antichi edifici minerari e il villaggio dei minatori, subito ci si sente avvolti da un’atmosfera diversa, che ti fa immaginare la vita di fatica e sacrifici degli uomini e donne che hanno lavorato in questo luogo.

La Storia

Carico di minerali, Miniere di Gambatesa

Per capire meglio dove ci troviamo, prima di entrare nel vivo della visita proviamo a scoprire la storia di queste miniere.
Quest’anno le Miniere di Gambatesa hanno compiuto ben 140 anni. La loro data di nascita risale infatti al 29 agosto 1878, quando il Ministro dell’agricoltura e dell’industria dichiarò la scoperta di un giacimento di Manganese in Val Graveglia. Per la precisione, qui si estraeva la Braunite, un tipo di minerale di Manganese, utilizzato nell’industria siderurgica per la produzione di ferro e acciaio di qualità. Ben presto, le Miniere di Gambatesa divennero il più importante giacimento di manganese d’Europa.
La vita e l’economia dell’intera valle vennero profondamente influenzate da questo mutamento, e molte furono le persone che iniziarono a lavorare nelle miniere: 15 minatori e 25 donne, che avevano il compito di dividere il materiale buono da quello di scarto. L’attività estrattiva continuò con alti e bassi per tutto il ‘900 fino a quando, nel 2011, le miniere vennero definitivamente chiuse perché il costi di estrazione erano troppo alti.

Le visita nelle Miniere di Gambatesa

Galleria, miniere di Gambatesa

Oggi le Miniere di Gambatesa hanno quindi solo una funzione museale: tutto però è rimasto praticamente uguale a quando qui i minatori sudavano e scavano, per permettere a noi visitatori di capire cosa voleva dire lavorare sottoterra. E così, muniti di caschetto protettivo, saliamo sul trenino originale (modificato per permettere alle persone di sedersi) ed entriamo anche noi nel sottosuolo. Nelle Miniere sono presenti 25 km di gallerie e cunicoli, non tutti visitabili, distribuiti su sette livelli. In tutto, i chilometri visitabili sono 8, divisi in percorsi didattici di diversa difficoltà e durata.

Con il trenino percorriamo circa un chilometro lungo uno stretto corridoio scavato nella roccia. A colpirci sono subito la grande umidità, la temperatura piuttosto bassa e il buio, diradato solo da poche lampade. Ciò ci permette di capire meglio le condizioni in cui dovevano lavorare i minatori: 12 ore a scavare al buio, con una sola lampada a disposizione. Scesi dal trenino, proseguiamo la visita a piedi. Grazie alle guide, si possono scoprire storia, aneddoti e curiosità legati alla vita in miniera. Ci vengono mostrati i cantieri sotterranei e ci viene spiegato l’uso e la funzione degli attrezzi originali che si trovano lungo il percorso. La visita dura circa un’ora e mezza ed è richiesta la prenotazione (qui trovate più informazioni).

La nostra gita alle miniere di Gambatesa è conclusa: ce ne andiamo felici di aver vissuto un’esperienza diversa, istruttiva e divertente, ma anche grati di poter di nuovo tornare in superficie a respirare l’aria aperta e godere del calore sole!

Una piccola curiosità: perché il nome “Gambatesa”?

L’origine di questo nome non è certa. Esiste però una leggenda simpatica al riguardo: quando le miniere vennero scoperte, la strada che i lavoratori dovevano percorrere per arrivare era lunga e faticosa. Per spronarsi i minatori si dicevano “andiamo a gamba tesa”, cioè andiamo in fretta, sbrighiamoci!

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