Oggi, per la settima avventura di LiguriaTrekkingeXperience, siamo a Diano Marina, una splendida città di mare che si stende lungo la Riviera Ligure di Ponente.
Oltre al mare cristallino e alle spiagge pulitissime, Diano Marina riserva un’altra sorpresa per chi la visita: un entroterra rigoglioso, ricco di sentieri perfetti per gli amanti del trekking.
E proprio alla scoperta del suo entroterra siamo diretti anche noi.
In lontananza, vediamo già la nostra meta: la cima del magnifico Pizzo d’Évigno, il monte a forma di piramide che sovrasta la città.
Non resta altro che mettersi in cammino.
Trekking sul Pizzo d’Évigno
Avvicinamento in Auto
A differenza delle altre tappe di LiguriaTrekkingeXperience, questa volta, dopo aver ammirato il lungomare di Diano Marina, saliamo in macchina per raggiungere il punto di partenza del percorso.
Dal lungomare, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Diano San Pietro, che si trova a circa 3 km dalla costa.
Arrivati, superiamo un ponte e poi giriamo a destra. Proseguiamo verso la frazione La Colla, fino a superare un altro ponte, praticamente in mezzo alle case.
Da qui, guidiamo lungo l’unica strada presente, che sale per circa 6 km. Gli ultimi 3, anche se asfaltati, sono di solito utilizzati dai pastori come strada di servizio.
Una volta finito l’asfalto, proseguiamo con la macchina per circa 200 metri: qui troviamo uno spiazzo di terra battuta perfetto per lasciare l’auto.
Siamo a 480 metri sul livello del mare…pronti per iniziare il nostro trekking.
In cammino verso la vetta
Dal parcheggio, prendiamo un’ampia strada sterrata, di solito utilizzata dai pastori per portare gli animali al pascolo.
Il Pizzo d’Evigno è infatti un promontorio prevalentemente erboso: le sue vaste distese verdi sono il luogo ideale per la pastorizia.
Lungo il cammino, infatti, incontriamo tantissimi animali al pascolo: mucche da latte, capre, pecore. In particolare, rimaniamo incantati alla vista dei cavalli, che eleganti e silenziosi si aggirano intorno a noi.
La loro presenza, insieme a quella degli altri animali, ci accompagna piacevole e silenziosa lungo quasi tutto il cammino.
La pendenza del percorso qui è poco impegnativa e il cammino è gradevole. Il paesaggio intorno a noi, un incanto: siamo a un’altezza limitata, eppure la presenza dei pascoli, dei prati e delle rocce, uniti al silenzio e alla pace che ci circondano, ci fanno sentire come in alta montagna.
Con un’unica differenza: alle nostre spalle rimane sempre presente, come fedele compagno dei nostri trekking in Liguria, il mare.
Terminata la strada sterrata, il sentiero continua in mezzo all’erba, fino ad arrivare al valico La Colla, dove ci attende un’ampia vista sulla Valle Mérula e la Valle Évigno.
Da qui inizia la parte di trekking più impegnativo.
Camminiamo infatti lungo un sentiero in salita, seguendo dei segnavia rossi ben visibili (quadrato rosso pieno). Attraversiamo dei pascoli piuttosto pendenti, per poi arrivare all’ultimo tratto di sentiero, roccioso e ancora più ripido.
Questo ultimo chilometro e mezzo è stato veramente faticoso. Ma tutto il sudore versato è ampiamente ripagato da ciò che ci accoglie sulla vetta del Pizzo d’Évigno, a 988 metri d’altezza.
La prima cosa che cattura il nostro sguardo è una gigantesca croce metallica a traliccio. Poco più avanti, una statua della Madonna guarda verso Diano Marina.
È possibile che un tempo qui sorgesse anche una torre d’avvistamento: il promontorio viene infatti chiamato anche Monte Torre.
Se la presenza della torre è incerta, sicura e indimenticabile è la vista che si gode da questa vetta a ridosso del mare.
Possiamo vedere Imperia, Diano Marina, S. Bartolomeo e, in lontananza, la Corsica.
Siamo a circa 1000 metri d’altezza, ma ci sembra di essere sulla cima del mondo.