La Liguria è una terra straordinaria sopra e sotto il mare.
Le sue acque blu e cristalline nascondono un mondo sommerso meraviglioso, l’ideale per gli appassionati di diving (e anche per chi effettua snorkeling).
L’estate è il periodo perfetto per effettuare questa attività, l’acqua si è scaldata, la luce della giornata dura più a lungo e lo spettacolo dei raggi solari che filtrano come spade lucenti il mare si può apprezzare in ogni momento, anche sino al crepuscolo.
Foto: Greta Ferrari
Le immersioni crepuscolari sono veramente suggestive, risalire in superficie e apprezzare i caldi colori del tramonto a pelo d’acqua è un’esperienza assolutamente da provare.
Il nostro viaggio nel mondo sommerso è iniziato dai fondali della riviera di Ponente.
Leggi anche: “IL MONDO SOMMERSO DELLA RIVIERA DI PONENTE – Alla scoperta dei più bei siti di immersione“
Continuiamo la nostra esplorazione e andiamo a scoprire i siti più belli della Riviera del Levante, nel caso vi trovaste a Deiva Marina o alle Cinque Terre.
Quindi ceck pre-immersione, pronti a scendere nel blu.
AREA MARINA PROTETTA DI PORTOFINO
L’AMP di Portofino, vanta 20 siti di immersione ed è suddivisa in tre zone A, B e C ognuna a diverso grado di accessibilità, pertanto è sempre opportuno partire con un diving.
La costa è veramente incantevole: scorci suggestivi, piccole insenature e tanta vegetazione sino sulla superfice del mare.
Lungo il fronte meridionale sono presenti falesie sommerse che scendono sino a profondità elevate (anche oltre i 50 metri), dando luogo una ricchezza di microhabitat straordinaria.
I siti del parco sono tutti ricchi di vita sommersa e di fauna ittica, infatti è molto frequente l’incontro, anche a basse profondità, con Cernie, banchi di saraghi fasciati, corvine, dentici, barracuda, aragoste e magnose.
Foto: Greta Ferrari
A profondità più elevate, oltre i 25 metri, le falesie sono ricoperte dal coralligeno e corallo rosso, quest’ultimo anche a profondità relativamente basse.
Inoltre, sui fondali sabbiosi e, a chiazze sparse anche sul fondale roccioso, sono presenti estese praterie di Posidonia oceanica.
Un vero paradiso per gli appassionati di fotografia e riprese video.
Siti di maggiore interesse:
– Punta Faro
– Punta dell’Altare
– Dragone
– Cristo degli abissi
– Punta della Torretta
– Secca dell’Isuela
Caratteristiche
Difficolotà: variabile a seconda della profondità e della corrente.
Brevetti richiesti : tutti i livelli, i siti sono adatti anche a neofiti, alcuni (immersioni sui relitti) solo per i possessori di brevetti tecnici.
Profondità min : 18 mt
Profondità max : 50 mt
Interesse biologico : molto buono
Interesse fotografico : molto buono
L’AREA MARINA PROTETTA DELLE CINQUE TERRE
L’Area Marina Protetta delle Cinque Terre comprende due zone A di riserva integrale e due zone B di riserva generale.
Si sviluppa tra Punta Mesco e Capo Montenero, dove le immersioni possono essere effettuate solo con permesso dell’ente parco o rivolgendosi a diving autorizzati.
Quest’area di mare offre una ricchezza e varietà straordinarie di specie animali e vegetali, dovute alle differenti caratteristiche dei fondali, alle correnti marine, alla variabile salinità delle acque e alle variazioni dell’intensità della luce.
Tra i siti più belli troviamo:
– PUNTA MESCO
Foto: Greta Ferrari
Punta Mesco è un territorio molto suggestivo, dove i protagonisti sono il mare e la roccia.
Appena si inizia a scendere si viene avvolti dai colori e giochi d’ombra e luce che si creano: già a pochi metri di profondità si possono ammirare gorgonie simili ai coralli, come la policroma gorgonia e la bianca gorgonia verrucosa.
Nei primi metri di immersione il fondale si presenta pianeggiante e caratterizzato da una franata di grossi scogli e posidonia, habitat ideale per corvine cernie e mustelle.
Oltre i 20 metri il profilo della costa cambia notevolmente mettendo in risalto grandi roccie ricoperte da margherite di mare e, intorno ai 30 metri di profondità, la gorgonia rossa.
E’ una delle immersioni più spettacolari della riviera di levante.
Caratteristiche
Difficolotà: media
Brevetti richiesti : Advanced Open Water
Profondità min : 6 mt
Profondità max : 35 mt
Interesse biologico : molto buono
Interesse fotografico : molto buono
– SECCA DELLE ARAGOSTE
La secca delle aragoste si trova al largo di Punta Montenero, nei pressi di Riomaggiore.
L’immersione parte dal gavitello verso mare aperto e dopo circa 10 minuti si incontra la secca dove è possibile individuare una moltitudine di aragoste di notevoli dimensioni soprattutto nel periodo estivo quando l’acqua superficiale è più calda.
Oltre alle aragoste la secca è famosa anche per i suoi grandi ventagli di Gorgonie bianche, oltre che ai banchi di dentici e ricciole.
Foto: Greta Ferrari
Caratteristiche
Difficolotà: difficile
Brevetti richiesti: Advanced Open Water
Profondità min : 10 mt
Profondità max : 32 mt
Interesse biologico : molto buono
Interesse fotografico : molto buono
SCOGLIO FERALE
Foto: Greta Ferrari
Appena superato il Borgo di Riomaggiore, in direzione La Spezia, si giunge nei pressi di uno scoglio imponente e suggestivo, lo scoglio Ferale.
Il Ferale si riconosce con facilità grazie alla croce, di oltre due metri, posta sulla sua sommità.
Anche i fondali sottostanti si presentano molto interessanti e suggestivi grazie alla morfologia, che nei primi metri, rispecchia la parte aerea dello scoglio, con tante spaccature, sino a degradare con una franata di massi ricoperti da spugne arancioni, tra i quali si possono scorgere bavose, grossi branchi di salpe, saraghi fasciati e triglie di scoglio nonché lumache di mare patelle, e, tra le fessure, granchi e gamberetti.
Portandosi più in profondità si incontrano banchi di occhiate, orate e barracuda, oltre all’incontro con polpi e murene.
Immersione molto interessante anche in notturna.
Caratteristiche
Difficolotà: medio/facile
Brevetti richiesti : advanced water diver
Profondità min : 10 mt
Profondità max : 24 mt
Interesse biologico : buono
Interesse fotografico : buono
NOTE PER IL SUBACQUEO
Le immersioni, diurne e notturne effettuate con i centri per l’immersione o senza avvalersi dei suddetti devono essere autorizzate dall’Ente gestore (Ente Parco)
Credits: la foto in evidenza è di Greta Ferrari
